Dal Diario di Suor Petra – 1953
23 Agosto, 1953
Mi ha molto colpito questa frase: ”Passiamo senza imporci, piano piano…..benedicendo”. Ho delle luci nuove sulla fraterna carità. Il Signore vuole che stringiamo ogni anima tra le braccia del nostro amore, commiserando sempre, giudicando poco, non fermandoci sulle inevitabili manchevolezze e miserie umane……
Giorno di ritiro 1953.
Nuovi dolori sono venuti ad opprimere il mio povero cuore già tanto esacerbato. Le mie più belle speranze sono sul punto di naufragare. Dopo aver passato ore di vero spasimo, sí da sentire affranto anche il corpo, mentre cercavo di ripetere il mio incessante atto di adesione e di fusione completa alla divina Volontà, ecco che durante il canto del Vespro una divina luce mi ha scoperto nuovi orizzonti e aperto nuove vie d’immolazione. Io devo fare mia una sola cosa: lasciarmi distruggere e sacrificare momento per momento. Oh! no, Signore,Voi non richiedete da me un’opera ridotta o circoscritta. Voi mi volete unire alla vostra opera universale di redenzione con la preghiera e il sacrificio. Ma non ne vedrò mai i frutti, non ne avrò neppure il sentimento. Le piccole opere particolari, che Voi mi affidate, il più delle volte non avranno nessun successo. Come Voi sulla dolorosa passione, io non vedrò che rovine, nulla mi sarà di conforto, tutto concorrerà a farmi soffrire. Sospesa fra il cielo e la terra, dal cielo e dalla terra sarò abbeverata d’amarezza. O Gesù, Voi avete scelta la più miserabile delle creature, affinché risplenda meglio la vostra potenza. Ecce, Fiat! Cuore del mio Gesù, rendimi fedele. Virgo Fidelis, ora pro me. Lodare con la Chiesa, impetrare con la Chiesa, rendere grazie con la Chiesa.