Appunti dei SS. Esercizi per la Professione

La perfezione di un’anima è l’incontro del suo cuore col Cuore di Gesù in un atto d’amore che dura tutta la vita.
Amare Gesù è imitarlo, riprodurlo in me, identificarmi con i suoi pensieri, i suoi affetti , i suoi sentimenti.
Bisogna che per me e in me ami e glorifichi senza fine il Padre suo.
La S. Comunione e la S. Confessione sono due sorgenti inesauribili, dalle quali si riversa nell’anima la vita di Gesù. Ogni giorno devo avvicinarmi al Banchetto del Signore per bere e mangiare la divina carità.
I voti religiosi sono una Pasqua perché suppongono la nostra passione e la nostra crocifissione, perché le contengono, le compiono e cominciano nello stesso tempo la nostra risurrezione. Essi ci tengono in quella santa morte che è “preziosa innanzi a Dio” e nel medesimo tempo ci fanno vivere “nascoste in Dio con Cristo”. In noi tutto è consacrato.
La Religiosa è un’ostia posseduta da Dio Padre, immolata da Dio Figlio, consumata da Dio Spirito Santo e che deve essere data in comunione alla Triade Sacrosanta.
Il calice consacrato che sia non deve servire più ad altro che al Sacrificio.

Sorridere sempre. Non occuparmi dei fatti delle altre. Cercare di rimanere sempre indietro, l’ultima, di farmi dimenticare. Studiarmi tutti i giorni di diventare sempre più piccina.
Ogni disfatta dell’amor proprio è una vittoria dell’ amore di Dio.

11 aprile 1949
La Professione è un olocausto e una consacrazione di tutto il mio essere.
Dopo la S. Messa, essa è il sacrificio più gradito a Dio e l’atto più alto e più perfetto della virtù di religione, la quale a sua volta è la più eccellente delle virtù morali.
Ma alla santità comune a ogni religiosa – sebbene in diversa misura – io devo aggiungere il carattere specifico dello spirito Domenicano; e questo è un vero obbligo che scaturisce dalla mia stessa Professione.
Lo spirito domenicano si compendia tutto nello zelo della divina gloria che si concreta nella salvezza delle anime. Col mio quarto voto praticherò questa santità specifica perché esso non tende che ad immedesimare la mia vita alla vita di Gesù, a rendermi nelle sue mani divine strumento intelligente e amante della sua gloria.
Questa deve essere la mia vita da domani nella sua divina e grandiosa unità; ma questo magnifico fiore non può sbocciare che nella calda atmosfera di una vita d’intensa orazione che ha la sua sorgente e la sua perfezione nel Cuore stesso del Figliolo Dio.

Martedì santo 12 aprile 1949
Alle ore 9 ho fatto la mia Professione semplice e ho rinnovato il voto della mia offerta al Sacro Cuore per tre anni.
Per la grazia del mio Padre celeste, per la sua gloria, per la sua gioia e in unione con Gesù io sono consacrata a Dio, sono in mano di Dio gli appartengo senza divisione, in ogni cosa e per sempre.

O Gesù, è per vivere in un atto d’amore perfetto che mi sono offerta vittima d’olocausto al Tuo cuore misericordioso. Ti supplico di consumarmi incessantemente, perché divenga martire del Tuo amore.

Il giorno della mia Professione ho chiesto a Gesù di farmi vivere la mia professione in ogni istante della mia vita; e in questi tre anni di professione semplice di farmi partecipare alle tre ore d’agonia che passò Lui sulla Croce.

Giornata di ritiro 29 maggio 1949-
Continuerò ancora il mio esame particolare su l’esercizio di non scusarmi.

Santificare il momento presente.

Chiamare vuota quella giornata che il Signore non continua in me (calice consacrato) ad offrire al Padre il Suo Sacrificio….

Il mio orientamento dopo i SS. Esercizi dell’anno 1949 datomi nelle confessioni fatte dal predicatore P. Enrico Antoni O.P.

Devo raggiungere una perfetta comunione con Dio percorrendo la via dell’amore.
Il binario che mi deve condurre è la preghiera e la mortificazione.

La mia preghiera deve essere intensa, continua e semplice.
Intensa, cioè con attenzione, col cuore, stando alla presenza di Dio, rendendomi conto della grande azione che compio pregando.
Continua, cioè ogni azione che compio sia sotto la sguardo di Dio, durante il giorno in qualunque lavoro mi occupo ritornare spesso col pensiero a Dio; unirmi al Signore e offrire a Lui e con Lui ogni sacrificio in un puro atto d’amore.
Semplice, andare a Dio come mi sento portata, senza complicazioni, la mia orazione mentale, la visita al SS., la S. Messa, la S. Comunione, l’esame di coscienza siano un attestato d’amore a Gesù, semplici sguardi di confidenza unione di volontà che si deve attuare in ogni istante durante il giorno.
La mortificazione deve essere interna ed esterna. Generale, ma divisa per settori, per ora devo mortificare maggiormente l’amor proprio scendendo con particolare attenzione al mio difetto predominante…per la mortificazione esterna basta attenermi alla Regola a tutto ciò che mi è richiesto dai miei doveri ecc.
Solo con una vera e radicale mortificazione potrò raggiungere un vero stato di orazione e solo la preghiera mi aiuterà a sapermi mortificare.

S. M. Maddalena               S. Ignazio di Loyola
22 luglio sera                     31 luglio mattina

Esercizi spirituali 1948    predicatore P. Bernardo Abbate-Rizzo O.P.
Signore, sento che questi sono giorni di grazie, sebbene le prediche non mi toccano nell’intimo. A chiusura di questi esercizi non sento la nostalgia della loro fine, ma sento che incomincia qualcosa di nuovo in me. Il desiderio di raggiungerti è sempre più vivo e trepidante. Riconosco sempre più la mia miseria, non posso far nulla senza di Te; la mia indegnità a causa dei miei peccati mi fa pensare che sono…  Mio Dio, mai ho appreso la bruttezza dei miei peccati come ora, ma mai come ora ho sentito di amarvi e sento che quando avessi anche commesso i più orribili peccati di questo mondo io vi amerei sempre di più perché più grande è la mia miseria e più sento il bisogno d’amarvi, oh sapessi io amarvi come vi amò la Maddalena pentita e così venire consumato nell’amore tutto il male che vi è stato in me!
Mio Dio perché non vi ho sempre amato!?
Ora voglio camminare nella via dell’amore e farmi sempre più piccola . Sento Signore, che la mia via è la via dell’amore nella semplicità, ma sento pure che mi chiamerete al sacrificio forse a grandi sacrifici, ma sono felice perché questo avverrà per vostra elezione e non per mia. Io non potrei mettermi nella via dei grandi penitenti perché conosco la mia debolezza anche fisica, ma voglio però camminare sulla via della croce dietro le orme del Maestro diletto salendo il mio calvario carica della croce che mi darà Lui stesso.
Intanto continuerò ad esercitarmi nel proposito fatto dalla confessione da P. Enrico e sarà l’oggetto del mio esame particolare. Ho bisogno di esercitarmi nella carità, nella vera carità e togliere da me quell’attacco superfluo che ho verso le persone  che mi aiutano nella mia vita spirituale, devo ascoltare solo Cristo e chi mi parla in nome di Lui a tempo opportuno.
Devo amare il silenzio esterno ed interno; il tumulto interiore, la dissipazione sono ostacolo al raggiungimento della vita.
Sia, o Signore, la mia vita un attestato d’amore, un vero inno di gloria a Te dalle mie debolezze aiutami a risorgere. In ogni tuo contatto con me: nella Comunione, nella preghiera fai che sia un continuo rinnovamento la mia vita, fai che sia fedele, generosa, corrispondente.