QUARESIMA 1940
Dal Diario di Suor Petra Giordano
Morire piuttosto e soffrire qualunque cosa prima di mancare, anche lievemente, alla carità e rompere, così l’unione dei cuori.
Per quanto mi è possibile nulla domandare e ricevere il necessario con umile riconoscenza: ricordarmi che sono povera di condizione e di professione.
Stare sempre al mio posto, che è l’ultimo. Nascondermi, passare inosservata, amare la mia propria abiezione, agire sempre con semplicità. Visiterò spesso Gesù nel cuore delle mie sorelle.
Mettere tutto l’impegno possibile nei doveri del Coro.
Non fare conoscere i miei gusti nel cibo. Mangiare solo per dovere e per obbedienza; essere attenta alla lettura
Fare sempre quanto si conviene alla santità del mio stato; non concedere nulla ai miei occhi.
Non giudicare mai nessuno tanto meno i miei superiori. Scusare tutti per quanto mi è possibile.
Non penserò a cose inutili. Mi mortificherò nel tempo della ricreazione e quando avrò la licenza di parlare, evitando di parlare di cose che mi riguardano per il piacere di dirle, di ridere smodatamente, di offendere anche lievemente presenti e assenti
Solo ricorrendo a Dio, e unendomi a Lui più strettamente, potrò riportare vittoria. Le creature, anche le più sante, poco mi gioveranno.
Ogni parola dei miei superiori sarà per me l’oracolo di Dio. Sarò una piccola ostia per le mie consorelle.