QUARESIMA 1966

Dal Diario di Suor Petra Giordano


Gesù, Voi lo sapete che il mio povero cuore era come frantumato, ma con la vostra grazia non avevo cessato di aggrapparmi a Voi. E la risposta è venuta. Una parola del vostro rappresentante non solo ha dissipato ogni nube, ma mi ha aperto orizzonti nuovi verso i quali mi voglio slanciare con la più grande generosità. O Gesù, lo sapevo che avresti fatto scaturire la luce nelle mie tenebre, lo sapevo che avresti portato al largo la mia navicella per farla avanzare sempre più verso la meta bramata. Non mi resta che umiliarmi, umiliarmi sempre il più possibile; è questa l’unica disposizione per ricevere ogni grazia per noi e per gli altri. Oggi giorno di ritiro, passato ai tuoi piedi in spirito di penitenza, propongo il più assoluto silenzio. Giacchè mi è interdetto di parlare alle anime, parlerò di loro a Te; mi sforzerò a parlare con l’esempio e con l’intima fiamma della carità. O Gesù quanto mi sembra desiderabile e preziosa la croce, l’umiliazione, e ogni sofferenza.