Suor Petra ardentemente desiderosa del Paradiso

Il mese di Novembre ci riporta più vivo il ricordo dell’eternità e viene spontaneo pensare a  Suor Petra nella pace e nell’intimità di Dio che ha tanto cercato e pregustato nella sua lunga vita di 74 anni in Monastero.
Ha amato l’umiliazione e la sofferenza come mezzi di purificazione e testimonianza d’amore oltre che partecipazione con Gesù alla redenzione delle anime, sempre in vista della Resurrezione finale.  Ricaviamo dai suoi scritti: “Il giorno più bello della mia vita sarà quello della mia morte”;  questo, non per sfuggire alle pene di questa vita terrena  ma, finalmente, per unirsi a Dio tanto amato e desiderato!
(Quante creature che oggi soffrono di depressione potrebbero trovare in questa imitazione un rimedio sicuro e duraturo).
Suor Petra ha vissuto da esule sulla terra nell’attesa dell’apparire del giorno eterno.  Il pensiero della morte è stato per lei familiare e gioioso per il desiderio di unirsi a Dio.  La sua vita offerta a Dio in una immolazione quotidiana anelava di chiuderla con una morte d’amore in unione alla morte di Gesù. Questo è il senso cristiano della morte.
Non temere: Dio è giusto giudice, ma è anche Dio d’infinita misericordia. Sa attendere le pecorelle smarrite,e quando sono ritornate pentite dei loro smarrimenti, le abbraccia e le prepara, con infinito amore, all’incontro eterno.
Chi vuol conoscere la nostra Suor Petra Giordano che si è fatta tanto amare, può telefonare al
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